Che diavolo, ch'e' ora, sto lavorando ancora! La sedia, che la sedia, e' un carcere tetra per me. Sono qui dalla mattina questa alla mattina prossima (e' difficile a credermi stesso). Gli occhi sono gia' stanchissimi, le spalle sono come le roccie giganti e diventirebbe quasi matto.
Ma sempre ritorno in se' senza che me ne accorgermi, perche' so che cercare, pensare e scrivere a proposito del mondo che era certo che esisteva passato sono i miei lavori.
Pero' comunque vorrei dire "buonanotte" a tutte le cose inferno il piu' presto possibile. OK, la musica. Darmi la musica, la musica come la droga...